Dottore Picardo, lei è stato un valido supporto per Totalife in alcune campagne mediche in Africa, dove ha rivestito il doppio ruolo di medico e di fedele amico della famiglia Godas.
L’esperienza africana al fianco di Totalife mi ha dato tanto, mi ha insegnato moltissimo e mi è rimasta dentro. Sono venuto a contatto con la sofferenza vera e con le abitudini e lo stile di vita di un popolo. La campagna contro la tungiasi, una patologia insidiosa e pericolosa che, se non curata, lascia strascichi gravi con vere e proprie menomazioni, ci ha messi a stretto contatto con l’emergenza sanitaria africana. Siamo andati nei villaggi con la clinica mobile, strumento preziosissimo per portare aiuti e cure alle persone che, diversamente, non potrebbero riceverli. E lì, solo a bordo della clinica mobile e in nessun altro posto, abbiamo curato migliaia di persone. Ho toccato con mano il lavoro serio, concreto e ufficiale che Totalife svolge in Kenya con una collaborazione più che collaudata ormai con la Croce Rosa del Kenya. Per un chirurgo come me, vedere piaghe non curate nel 2022, per le quali è sufficiente lavare i piedi, applicare un banalissimo olio estratto da una pianta e proteggere i piedi con scarpe, sembra assurdo, ma è così. Una cosa semplice, ma difficile. Vorrei tornare in Africa, c’è tanto lavoro da fare ancora.